Al di là delle favole e delle polemiche funzionali al consenso elettorale, le quali hanno la capacità di distorcere la nostra comprensione del progresso sociale, c’è un modo solo per affrontare le complessità e le criticità che attanagliano il nostro Paese: conoscerle, analizzarne le cause, elaborare le possibili soluzioni. Entità del debito pubblico come conseguenza di politiche di bilancio dettate dal consenso elettorale immediato, una scarsa attenzione all’innovazione e alla formazione, politiche sociali inefficaci a ridurre le disuguaglianze e la povertà (anche educativa), norme confuse che penalizzano imprese e cittadini, ostacoli alla libera concorrenza. Questi e altri sono i fenomeni che frenano la crescita del Paese. L’Italia si trova a un bivio: cedere alle pulsioni elettorali o costruire un consenso funzionale ad un sistema economico e sociale la cui prosperità si fonda su cittadini che possano esprimersi come esseri umani liberi all’interno dei vincoli ambientali e delle risorse di un Pianeta che non è infinito. Una Unione Europea libera dai vincoli posti dall’unanimità e dalle tentazioni nazionaliste, una classe dirigente munita della necessaria visione e delle competenze indispensabili ad affrontare le complessità in maniera consapevole ne sono la premessa indispensabile. Le risorse previste dal PNRR sono un’occasione irripetibile e qualora non dovessero essere allocate in maniera efficiente le conseguenze saranno pagate a caro prezzo dai cittadini e dalle future generazioni.